Poderia

In questo territorio troviamo alcuni elementi
architettonici e funzionali comuni ad altre aree,
diverse e distanti da questa: l’integrazione tra
attività domestiche e lavorative, l’uso dei muri
in pietra a secco, delle volte in pietra e calce,
delle pietre bucate per il posteggio dell’asino.
Il ‘paesaggio agrario’, frutto di una costante
interazione uomo-natura, può considerarsi
come l’inevitabile trasformazione del paesaggio
naturale in ogni luogo che abbia visto crescere
insediamenti umani. Si tratta dunque di un
paesaggio vivo, fortemente caratterizzato ed
infl uenzato dalla latitudine, dal clima, dalla natura
del terreno e, soprattutto, dalla natura, dall’indole
e dalla cultura, più in generale, dei popoli che
‘abitano’ un territorio e con esso interagiscono.
La peculiarità del paesaggio agrario storico
di Poderia è qui domina la ‘struttura verticale’,
con terre a coltura che si inerpicano anche
oltre i 700 metri di altezza in una grande varietà
di sistemazioni collinari e montane. Si tratta più
usualmente di un paesaggio “a campi chiusi”
con appezzamenti contigui di limitata superficie

ed a contorni molto irregolari. Le tracce di una
storia del paesaggio agrario si intrecciano infatti
strettamente con la storia dell’uomo: le linee
del reticolo della centuriatio romana diventano
direttrici nel tracciamento di un canale o di una
strada interpoderale, o nel posizionamento di un
fi lare di alberi; un paesaggio agrario disgregato, o
un appoderamento di età comunale, diventano
‘dato di fatto’ e ‘limite storico’ ad un’opera di
trasformazione.


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